VERTENZA COOPERATIVA IRRIGUA JATO. NULLA DI FATTO AL CONSORZIO DI BONIFICA PALERMO 2
Dopo la protesta di ieri alla Diga Jato e la denuncia per interruzione di pubblico servizio a carico del direttore dell’emittente televisiva telejato, Pino Maniaci e del collega Salvo Vitale, compagno di lotta di Peppino Imapastato, si è svolto nel capoluogo un incontro tra i dipendenti dell’ex cooperativa irrigua jato e il commissario del consorzio di bonifica Palermo 2 che ha rilevato la gestione degli impianti. La protesta e la vertenza hanno lo scopo di attirare l’attenzione sulla sorte dei 13 operai che lavoravano negli impianti per la distribuzione dell’acqua nei campi della piana del partinicese. Il commissario del consorzio, Saverino Richiusa, ha manifestato ampia disponibilità nel cercare di assicurare il futuro lavorativo degli operai che hanno occupato gli impianti da diversi mesi ed hanno trascorso in tenda persino il natale, ma ha anche dichiarato che il consorzio non ha il potere per decidere della sorte degli operai. Soltanto la politica potrà decidere se i 13 lavoratori dell’ex cooperativa irrigua jato, saranno assunti dal consorzio. Tutti i soggetti intervenuti all’incontro di ieri pomeriggio, hanno fatto riferimento alle decisioni della regione.
Il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo, dopo una piccola polemica sul fatto che non era stato avvertito della riunione, ha fatto il punto della situazione, ricordando che se la politica regionale non è ancora intervenuta, quella locale non si è sottratta alle sue responsabilità. Tra i sindaci, però, non si registrerebbe lo stesso tipo d’impegno. Nel corso della riunione è infatti emersa la frequente assenza del sindaco di Balestrate, Tonino Palazzolo, ai vari incontri. Riunione sostanzialmente inutile quindi, mentre non si capisce ancora bene com’è possibile che la chiusura di una semplice valvola, per di più incustodita, possa mettere in crisi quasi un’intera città privandola dell’acqua potabile. Tra l’altro, il consorzio di bonifica Palermo2 non è nemmeno il soggetto che riceve danno da questo tipo azioni piuttosto è l’amap, che dall’invaso Poma trae l’acqua per l’approvvigionamento idrico delle sue reti. LE INTERVISTE NEL TG