GIARDINELLO. 5 PERSONE RINVIATE A GIUDIZIO PER L’OMICIDIO DI GIUSEPPE RAPPA
Cinque persone sono state rinviate a giudizio per l’omicidio di Giuseppe Rappa, il bidello invalido ferito a colpi di bottiglia e a calci e pugni, durante la festa del paese a Giardinello e poi morto il 5 ottobre 2008 in un ospedale di Palermo, dopo 45 giorni di coma. Del delitto risponderanno, davanti alla prima sezione della Corte d’assise di Palermo, il 13 aprile prossimo, il consigliere comunale di Giardinello Vito Donato, 49 anni e i suoi parenti Carmelo, Simone e Giuseppe Donato, rispettivamente di 29, 25 e 55 anni, assieme a Francesco La Puma, 24 anni, originario di Prtinico ma residente a Borgetto. Secondo la ricostruzione degli investigatori, la lite scoppiò per una fiera di beneficenza organizzata nell’ambito della festa. Gli imputati sono tutti a piede libero ed hanno respinto le accuse, ma rischiano l’ergastolo, perchè il Gup Daniela Troja ha considerato il reato aggravato dai futili motivi. Giuseppe Rappa sarebbe andato incontro alla morte per una lotteria truccata. Al campo sportivo di Giardinello, per la festa del Santissimo Crocifisso, la sera del 22 agosto, si stava svolgendo il sorteggio, in palio c’era un pony, che fu vinto dalla figlia del consigliere comunale Vito Donato. Ma l’estrazione secondo Rappa, era stata fatta di fretta e furia, non lo convinceva proprio. Così espresse la sua opinione, che scatenò la furia dei cinque imputati. Giuseppe Rappa era un diversamente abile, per camminare si aiutava con le stampelle. La famiglia, moglie e tre figli, sin dall’inizio si è costituita parte civile al processo.