MARSALA. CATTURATO IL LATITANTE DE VITA
I carabinieri del Comando provinciale di Trapani hanno arrestato Francesco De Vita, 55enne marsalese, latitante dal 2000, inserito nell’elenco dei cento latitanti piu’ pericolosi. Il blitz e’ scattato intorno alle 16.30 di ieri, quando una cinquantina di militari hanno circondato l’abitazione di contrada Ventrischi, a Marsala, all’interno della quale il ricercato era stato localizzato, e hanno fatto irruzione. Al momento dell’arresto era solo, non era armato e non ha opposto resistenza. De Vita, organico alla famiglia mafiosa di Marsala, deve scontare una condanna all’ergastolo per un omicidio commesso nell’ambito della guerra di mafia che insanguino’ il territorio marsalese nei primi anni ’90. All’epoca Carlo Zichittella, membro “perdente” della famiglia lilibetana, aveva tentato di recuperare il controllo del territorio alleandosi con esponenti della stidda, di origine nissena, e con l’appoggio dei Grassonelli di Porto Empedocle (Agrigento). Il tentativo venne soppresso nel sangue grazie anche all’intervento di Salvatore Riina, che invio’ in provincia il proprio gruppo di fuoco per supportare l’azione di Mariano AgatE, storico capo del mandamento di Mazara del Vallo. In particolare, De VitA si rese responsabile, con Vincenzo Sinacori, reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, e Antonino Gioe’, dell’omicidio di Giovanni Zichittella, padre di Carlo, ucciso con cinque colpi di arma da fuoco il 15 giugno 1992 a Marsala. Tali vicende furono oggetto di una complessa attivita’ investigativa antimafia denominata “Florio” e conclusa dall’Arma dei carabinieri nel 1993. Le indagini finalizzate alla cattura di De Vita, coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Teresa Maria Principato, e dal sostituto Marzia Sabella, si sono sviluppate per circa due anni essenzialmente intorno al nucleo familiare del ricercato. Gia’ da qualche tempo i militari avevano ristretto l’attenzione su alcune abitazioni alla periferia di Marsala, ma la svolta e’ arrivata ieri quando e’ stata individuata con precisione l’abitazione in cui il latitante aveva trovato rifugio. Assieme a De Vita, nel corso della stessa operazione, sono state tratte in arresto quattro persone, accusate di averne favorito la latitanza. La cattura del latitante, che segue di pochi mesi quelle di Salvatore Miceli, inserito nell’elenco dei 30 piu’ pericolosi, preso dai carabinieri di Trapani in Venezuela, e di Antonino Martino, narcotrafficante mazarese arrestato in Germania, si inquadra in una precisa strategia della Dda di Palermo, finalizzata a indebolire l’organizzazione mafiosa facendo terra bruciata attorno a Matteo Messina Denaro. I particolari dell’operazione sono stati resi noti questa mattina in una conferenza stampa al Comando provinciale di Trapani. I PARTICOLARI NEL TG