CARTHAGO. FISSATE LE UDIENZE DEL PROCESSO

E’ stata rinviata al 20 gennaio del 2010 l’udienza per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, nell’ambito del processo Carthago, che vede alla sbarra 17 presunti mafiosi del mandamento di Borgetto e Partinico. In aula dovranno presentarsi, Nicolò Salto, il figlio Antonino, Giuseppe Bacarella, il fratello Gaspare, Andrea D’Arrigo e Salvatore La Puma. In prima battuta, Antonino Salto aveva scelto il rito ordinario, dove invece è passato Pietro Brugnano che all’inizio aveva optato per l’abbreviato. Resta invece stralciata, per un errore nella notifica, la posizione di Antonino Nania, attualmente in carcere dopo una recente condanna della Cassazione, per avere sparato contro un vicino al culmine di una lite scaturita per questioni di servitù su terreni confinanti. I legali di Nania dovranno presentarsi dal Gip il prossimo 9 dicembre per comunicare la scelta del cliente, quindi se essere processato con il rito ordinario o abbreviato. Davanti la seconda sezione penale del tribunale di Palermo, invece, il prossimo 18 marzo, dovranno presentarsi gli altri presunti mafiosi finiti in manette
nell’ambito dell’operazione Carthago. Si tratta di Salvatore Corrao, Santo Musso, Pietro Brugnano, Francesco D’Amico, Giuseppe D’Amico, Giuseppe Giambrone, Francesco Nania, Alessandro Salto, Nunzio Tocco e il boss di Altofonte, l’ex latitante Domenico Raccuglia catturato il 15 novembre scorso e ritenuto il supervisore del mandamento di Partinico e Borgetto, individuando di volta in volta gli uomini da considerare quali più affidabili per la gestione degli affari delle famiglie mafiose. Il rinvio a giudizio è stato chiesto a seguito dell’acquisizione di diverse fonti di prova, tra cui le informative di reato dei carabinieri della compagnia di Partinico, esiti di intercettazioni ambientali e telefoniche con video-riprese, dichiarazioni di persone informate sui fatti, ma anche dei collaboratori di giustizia Michele Seidita, Giusy Vitale e Gaspare Pulizzi. La documentazione in possesso della magistratura ricstruisce la guerra di mafia che si è combattuta tra Partinico e Borgetto territorio che è a cavallo tra quelli che erano guidati dai boss Lo Piccolo, che tentavano di espandersi nel trapanese, e quello in cui comanda attualmente il latitante Matteo Messina Denaro. Una faida che ha portato numerosi morti.

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