PONTERANICA. IN 5000 PER “100 PASSI ANCORA”
Migliaia di persone, secondo gli organizzatori cinquemila, hanno sfilato sabato scorso per le strade di Ponteranica, comune della provincia di Bergamo, in una manifestazione ribattezzata ‘Ancora 100 passi’, per chiedere la ricollocazione sul muro della biblioteca comunale della targa di intitolazione a Peppino Impastato, il giovane ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. L’insegna era stata fatta rimuovere il 10 settembre dal sindaco leghista Cristiano Aldegani che ha stabilito di dedicare la struttura a un sacerdote bergamasco. I manifestanti hanno percorso le strade del paese portando centinaia di palloncini bianchi con l’effige di Impastato e tante bandiere della pace. All’iniziativa hanno preso parte il fratello di Peppino, Giovanni, numerosi politici di Pd, Rifondazione Comunista, con il segretario Paolo Ferrero, Italia dei Valori, con l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Sinistra e Libertà con Claudio Fava (sceneggiatore del film ‘I 100 passi’), alcuni sindaci, come quello di Borgetto Giuseppe Davì assieme ad altri consiglieri comunali sia di opposizione che di maggioranza, tanti conterranei di Impastato, arrivati in pullman dalla Sicilia, sindacalisti, rappresentanti di associazioni locali. Durante il corteo e’ stata collocata una targa in memoria di Impastato ai piedi di un ulivo piantato, dopo che quello posizionato il 3 giugno 2008 (giorno dell’intitolazione della biblioteca al giovane ucciso) è misteriosamente scomparso nella notte. La manifestazione si è conclusa ai campi sportivi, dove sono sono intervenuti alcuni esponenti politici. ”E’ stata una risposta democratica a un’ azione reazionaria e fascista compiuta dalla Lega – ha detto Giovanni Impastato – Ciò che è successo a Ponteranica non e’ un fatto isolato e si sposa in pieno con la strategia della Lega, che e’ una strategia criminale, per le cose che dicono e che hanno fatto in questo Paese”. Leoluca Orlando ha voluto legare l’iniziativa di Ponteranica, con la manifestazione di Roma in ricordo di Paolo Borsellino. ”Abbiamo avvertito che questo gesto potesse assumere un significato simbolico – ha dichiarato – forse questo sindaco ha fatto una stupidaggine, ma sono stupidaggini come queste che rischiano di far passare il messaggio che la mafia é un problema che riguarda qualche regione del Paese. Così non é ed é per questo che ho voluto essere a Bergamo”. LE INTERVISTE NEL TG