CINISI. IMPASTATO: “NO ALLA PROPOSTA DI SGARBI”

In tutto il clamore mediatico sollevato dalla decisione del sindaco leghista di Ponteranica di cancellare il nome di mio fratello Peppino dalla Biblioteca del Comune da lui amministrato, si sono sollevate numerose voci di protesta e di dissenso e ne vado davvero fiero. Ho apprezzato tantissimo la solidarietà e la vicinanza che in tanti hanno voluto mostrare a me e a quanti continuano a difendere la memoria di Peppino, come mi ha fatto piacere rilevare il disgusto che in molti cominciano a provare nei confronti delle azioni fasciste e antidemocratiche della Lega. E’ quanto si legge in una lettera a firma di Giovanni Impastato, fratello di Peppino ucciso dalla mafia nel 1978.
Non ho, però, gradito le parole, seppur favorevoli a noi, pronunciate da alcuni politicanti che si sono schierati contro il gesto del sindaco Aldegani ma che, nei fatti, si dimostrano ben lontani dagli ideali condivisi da chi si riconosce nelle battaglie condotte da Peppino. A cosa è dovuta una simile presa di posizione? A chi è diretta questa captatio benevolentiae? Come è possibile che “parole contro” siano state espresse anche da rappresentanti di partiti alleati con quello che si è reso protagonista del malfatto (con la Lega per intenderci)?
Ho anche letto delle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, -prosegue Giovanni Impastato- il quale parla di strumentalizzazione di Peppino da parte dell’amministrazione precedente di Ponteranica, quella che aveva intitolato a lui la Biblioteca, e si mostra per questo favorevole alla decisione del neo-sindaco, sostenendo anch’egli un federalismo della memoria e della cultura, dove a Bergamo andrebbero collocati gli angeli incorporei fatti di aria e di luce e qui le povere vittime della mafia. Dal paradiso all’inferno, scendendo verso Sud. Mi spiace, -afferma Impastato- credo che il ricordo di Peppino appartenga all’Italia, e perché no, al Mondo, a quel bagaglio universale e trasversale di contenuti condivisi a cui contribuisce l’umanità intera. Lo ringrazio, ma non accetto come compensazione l’intestazione a mio fratello del Centro di documentazione sul fenomeno mafioso di Salemi, che tra l’altro nulla avrà a che fare, a quanto so, con la visione realistica della criminalità organizzata, visto che la mafia verrà lì riportata come una “roba da museo” da sistemare su scaffali polverosi. Inutile dire che la realtà è ben diversa e che Cosa Nostra si dimostra così versatile da resistere al passare dei decenni, adeguandosi a tutti i cambiamenti sociali, economici e politici, anzi, a volte, determinandoli.
A tal proposito non accetto nemmeno i tentativi di riparazione offerti dal sindaco Aldegani –conclude Giovanni Impastato- al quale rinnovo la richiesta di tornare sui suoi passi, annullando la delibera e ricollocando la targa con il nome di Peppino, e di dimettersi, per evitare che i cittadini del suo paese debbano vergognarsi di avere un simile amministratore.
Rinnovo a tutti l’invito per partecipare alla mobilitazione del 26 settembre a Ponteranica in difesa della memoria sociale condivisa e contro la politica razzista e

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