CARINI. LETTERA APERTA DEL COMITATO DEL CENTRO STORICO AL SINDACO
In seguito dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi alla nostra emittente dal sindaco di Carini Gaetano La Fata, il comitato del centro storico intende fare alcune precisazioni in virtù delle risposte che ha fornito in sua difesa contro le pacifiche manifestazioni di protesta portate recentemente avanti dai commercianti. Risposte – si legge in una nota – che ci hanno fatto percepire come forse non siamo stati abbastanza chiari su quali fossero i reali motivi del nostro disagio e della nostra arrabbiatura. Il documento è stato scritto da una rappresentanza dei Commercianti del “COMITATO
CENTRO STORICO DI CARINI”, la quale esprime la più totale indignazione per le
parole assolutamente fuori luogo che – si legge nella nota – hanno offeso profondamente i negozianti, non solo quelli del centro storico ma dell’intero paese.
Il comitato del centro storico – prosegue la nota – non è un’associazione di
commercianti, é bene precisarlo, ma gli stessi commercianti ne rappresentano
una parte importantissima e molto numerosa, tanto da ritenere necessario e
doveroso dare risposta a difesa di quella categoria che, al contrario di quanto
dice il Sindaco, dà lustro e vanto al paese intero. In una parte del suo discorso, ammettendo che anche la sua amministrazione è parte in causa del degrado del centro-storico (per lei più dovuta che sentita come affermazione), ha evidenziato come anche gli stessi commercianti del centro storico abbiano le loro colpe, accusandoli di “scarsa capacità imprenditoriale”. Inoltre ha precisato che, all’atto dell’acquisto di una penna, quaderno od altro, a volte tende ad allargare gli orizzonti verso altre parti del territorio oppure, addirittura, altrove. Tutto questo sottolineando
che lei parlava da carinese e non da primo rappresentante del suo paese.
Ebbene, caro Sindaco – prosegue la nota – con questo scritto tutto IL COMITATO CENTRO STORICO esprime con amarezza la propria indignazione. Lei non si rende nemmeno conto del peso reale delle sue parole e di quanto poco opportuno è stato il suo dire quando precisa che le sue dichiarazioni le ha rilasciate da cittadino e non da
Sindaco. Poco opportuno, ribadiamo, perché chi la ascolta recepisce le sue
parole non come se fossero espresse da un qualsiasi cittadino carinese (quindi
in contrasto con quello che lei ha premesso) ma invece, le recepisce come
parole espresse dal PRIMO CITTADINO DI CARINI (perché questo rappresenta, ed é, agli occhi della gente). Nessun carinese ha l’obbligo di
fare compere a Carini, ma lei rappresenta una funzione istituzionale, tra l’
altro la più importante! Nel suo privato – si legge ancora nella nota – può decidere dove e quando acquistare senza problemi, anche fuori paese, ma da primo cittadino ha il dovere di dare uno slancio all’economia del suo paese non di affondarla! E queste sue dichiarazioni, rese pubbliche, vanno proprio da tutt’altra parte, lontano da quelle che un Sindaco responsabile e preoccupato delle sorti del suo paese potrebbe e dovrebbe fare. Inoltre quali sarebbero le colpe dei commercianti? Quelle di non
specializzarsi con i propri prodotti, o di avere prezzi più alti rispetto ad
altre realtà commerciali? Il comitato chiede al sindaco da quanti anni non fa un giro per le vie del paese e a spiegargli quale pazzo deciderebbe di investire nel centro storico quando si ha davanti serate tristi e deserte di gente, furti ripetuti per
le vie del centro, mancanza di posteggi e viabilità, mancato funzionamento
delle fondamentali strisce blu, assenza di
vigilanza e servizi vari e tante altre cose vergognose che un paese come
Carini, con la storia e i monumenti che possiede, non dovrebbe avere?
Eppure qualche pazzo c’é! Si tratta di quei commercianti che hanno investito il proprio denaro, rischiando anche contro la crisi mondiale (oltre che quella locale),
realizzando locali che hanno illuminato le vie del centro e portato prodotti di
enorme qualità che Lei – si legge ancora nella nota- probabilmente, nemmeno conosce, altrimenti non avrebbe pronunziato nemmeno queste parole. Molti di noi vendono prodotti che si possono trovare solo nel capoluogo siciliano, nemmeno in tutte le città. Lei ha offeso tutti coloro che hanno compiuto sacrifici finanziari immensi per cercare di sviluppare l’economia locale. Ha offeso ed umiliato tutti quegli “storici” commercianti che da più di 60 anni (alcuni anche da 90 anni) danno lustro al paese resistendo alle crisi, alle difficoltà varie, ai gusti della gente, divenendo parte integrante della piazza quanto i monumenti stessi. La protesta dei commercianti, teniamo a precisarlo, non deriva dalla mancanza di feste, ci mancherebbe, ma da una totale assenza di ascolto da parte della sua amministrazione alle nostre richieste documentate, ai servizi carenti, alla mancanza di viabilità e, ri-sottolineo per l’ennesima volta, al necessario e fondamentale corretto e continuo funzionamento delle strisce blu ed all’assenza di sicurezza, visto le continue rapine nelle case e nelle chiese del centro storico. E non ci venga a dire delle strade che ha realizzato o delle altre sue opere. Vorremmo ricordarle che lei è al governo della città da 9 anni + 2 da vicesindaco e non ha certo costruito il Colosseo! Ha avuto il tempo, però, di approvare la realizzazione del Centro Commerciale in Contrada Ciachea, ed in tempi record!!! Centro commerciale verso il quale non siamo contrari, si intende, ma avremmo preferito una maggiore tutela e considerazione verso i commercianti del luogo (tramite i servizi e risposte pronte ed adeguate alle nostre documentate
richieste) in modo da poterci tutelare con l’arrivo di questo mega-mostro. Purtroppo nel corso degli anni le amministrazioni comunali, non solo la sua, hanno dimenticato quello che significa contatto con la gente. Gli amministratori hanno cioè dimenticato il valore della “PIAZZA”, di passeggiare per le vie del centro, chiacchierando con i commercianti e la gente comune per sentire le loro necessità. Per quanto riguarda i lavori della pavimentazione delle strade del centro storico. Chi è venuto dai commercianti a chiedere quali potessero essere le loro esigenze? Quale assessore al ramo (che per altro non era nemmeno a conoscenza che fossero iniziati gli scavi) era venuto a controllare che i lavori procedessero nel migliore dei modi? Troppo formalismi, troppa burocrazia.E pensare che il palazzo comunale è situato in pieno centro storico, ma dal punto di vista umano sembra distante migliaia di chilometri. Caro Sindaco conclude la nota – chiudiamo il lungo sfogo per dirle che siamo stufi e stanchi di essere criticati. Chiediamo solo un po’ di comprensione ed un po’ di rispetto per i nostri enormi sacrifici, per la nostra storia, e per quello che rappresentiamo per
l’intero paese.