CAMBIA LA SANITA’ IN SICILIA
La sanita’ cambia volto da oggi in Sicilia con l’entrata in vigore della riforma che riduce da 29 a 17 le aziende sanitarie e istituisce i distretti ospedalieri.
Per attuare la svolta, il governo regionale ha nominato 17 nuovi manager, senza confermare nessuno degli uscenti, e ai dirigenti che si sono insediati stamani ha assegnato precisi obiettivi che saranno sottoposti a verifica trimestrale.
La riforma “rappresenta un segnale di forte discontinuita’ con il passato. Il nostro motto deve essere: regole, regole, regole”, ha detto l’assessore regionale alla Sanita’, Massimo Russo, che ieri ha incontrato i manager. “Nel piu’ breve tempo possibile -ha spiegato- dovremo procedere alla fase degli accorpamenti, migliorando i servizi territoriali, offrendo ai cittadini piu’ servizi e piu’ qualita’, eliminando sprechi e privilegi, abbattendo le liste d’attesa, potenziando i pronto soccorso e la rete dell’emergenza urgenza del 118, e occupandoci perfino di quello che nella legge viene definito il decoro ambientale. Piu’ in generale, dovremo pian piano ricreare quel clima di fiducia nei confronti della sanita’ siciliana che si e’ progressivamente perso negli ultimi anni”.
La riforma e’ stata approvata il 25 marzo scorso dall’Assemblea regionale siciliana a conclusione di un iter segnato da aspre contrapposizioni interne alla maggioranza, in uno scontro culminato nella presentazione di un testo alternativo a quello del governo da parte del Pdl e dell’Udc, che all’epoca era in giunta. Uno dei capitoli piu’ acuti delle tensioni poi sfociate nella nascita del Lombardo bis, con l’esclusione dell’Udc.
Altri punti chiave del riassetto sono la deospedalizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali, il passaggio del servizio di emergenza-urgenza del 118 sotto controllo interamente pubblico, assistenza a tutti, cittadini italiani e non, senza distinzione di razza, lingua e religione e senza alcun tipo di segnalazione alle autorita’ di polizia. Una cura necessaria per la sanita’ siciliana che aveva accumulato un deficit di circa 900 milioni di euro, 250 dei quali per pagare la cosiddetta “mobilita’ passiva”, ossia le cure che i siciliani hanno ricevuto nelle strutture di altre regioni. La Sicilia ha tre anni di tempo per arrivare al pareggio. Nel 2008 si sono recuperati circa 400 milioni e altrettanti dovranno rientrare entro il 2009. Nel dettaglio le novita’ riguardano soprattutto gli strumenti e le procedure della programmazione, l’organizzazione e l’ordinamento del servizio sanitario regionale, l’erogazione delle prestazioni, i criteri di finanziamento della aziende sanitarie, il servizio del 118.
Il testo richiama i principi di sussidiarieta’ solidale e della complementarieta’ tra gli erogatori dei servizi, assicura la parita’ di accesso nel rispetto del diritto di libera scelta dei cittadini tra soggetti pubblici e privati accreditati entro budget individuali assegnati e garantisce i livelli essenziali di assistenza (Lea). La programmazione sanitaria e’ affidata al piano sanitario regionale, di durata triennale, approvato dalla giunta con il parere vincolante della commissione Sanita’ dell’Ars. Il primo dovra’ essere varato entro 240 giorni dall’emanazione della legge, ed e’ prevista una concertazione con le realta’ territoriali presenti nella Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale, le universita’, gli enti di ricerca pubblici e privati, e le associazioni di categoria del settore e quelle di volontariato e di tutela dell’utenza.
Le 17 Aziende sanitarie provinciali (Asp) e Aziende ospedaliere (Ao), svilupperanno il piano localmente definendo le attivita’ da svolgere nei limiti delle risorse disponibili.
Le Asp, le Ao, e le aziende ospedaliero-universitarie concorrono anche allo sviluppo a rete del sistema sanitario regionale attraverso la programmazione interaziendale di bacino che ha come finalita’ la integrazione ottimale delle attivita’ sanitarie. I bacini sono due, Sicilia Occidentale (Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani) e Sicilia Orientale (Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna). Istituita anche la Consulta regionale della Sanita’ che svolgera’ gratuitamente funzioni di consulenza in ordine a questioni di rilevanza regionale e di interesse diffuso in materia di servizi sanitari e socio sanitari.