PARTINICO. LA COMUNITA’ CRISTIANA DI BORGO PARRINI VUOLE RIAPERTA LA CHIESA
Le piccole borgate hanno il fascino delle buone cose di una volta, il profumo del pane appena sfornato e soprattutto vivono degli incontri che alimentano una comunità. Comincia così una lettera che la comunità cristiana di Borgo Parrini ha scritto in redazione per sollecitare le istituzioni ad intervenire con le necessarie opere, nella chiesa del posto, per restituirla ai fedeli. ‘La borgata dei “Parrini” – prosegue la missiva – durante il periodo estivo si risveglia: numerose famiglie dei comuni vicini : Partinico, Montelepre, Giardinello e anche Palermo, trascorrono la villeggiatura nelle ville circostanti l’antico borgo e si ritrovano la domenica pomeriggio a celebrare la liturgia eucaristica guidata da tanti anni da Don Pietro Patti. Questa comunità adesso si ritrova senza la sua casa, la casa di Dio e del popolo, perchè la chiesa dei “Parrini” non è agibile! La liturgia domenicale si celebra nella canonica, una piccola stanzetta che alcuni uomini del borgo, di buona volontà, hanno sistemato, dipingendo le pareti e provvedendo a renderla accogliente, ma resta il disagio di uno spazio troppo ristretto per accogliere tutti i fedeli che normalmente partecipano alla messa, per cui alcune persone restano in piedi, altre stanno fuori davanti la porta e dietro la finestra. Un momento particolare della vita di questa comunità, è la festa che si celebra la prima domenica di settembre in onore della Madonna del Rosario: il quadro venerato nella piccola chiesa viene portato in giro per le trazzere e le ville fino a tarda notte con un grosso seguito di persone. In ogni casa si scambiano saluti abbracci dolcini e un “viva Maria” prima di riprendere il pellegrinaggio-simbolo della vita orientata verso il cielo. Tutti aspettano un miracolo e pregano. I fedeli del borgo Parrini attraverso questa lettera vogliono esprimere con forza il proprio disagio, considerato che una comunità si riconosce nella sua fede, nei suoi valori, nella sua storia e nella sua terra! La chiesa che è una comunità – conclude la missiva – rivuole la sua casa.