MONTELEPRE. PULIZIA STRAORDINARIA DEL TERRITORIO
L’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità “Giuseppe La Franca” vuole lasciare Partinico e chiede “asilo politico” ai Comuni del comprensorio. E’ la provocazione lanciata stamani nel corso di una conferenza stampa dal presidente dell’Ente, Giuseppe Di Trapani, all’Amministrazione comunale, guidata da Salvo Lo Biundo e alla cittadinanza. “Operiamo con grandi difficoltà nel territorio – hanno dichiarato i responsabili dell’Osservatorio- e poi ci sono le polemiche nate nell’ultimo periodo con l’amministrazione partinicese”, e proprio su queste questioni si è basato l’incontro di oggi nella sede dell’Associazione “Non solo Portella”. Al centro delle controversie l’assegnazione dell’immobile confiscato alla mafia di via Enrico Fermi, la destinazione d’uso della Reale Cantina Borbonica e l’Archivio Storico del professore Giuseppe Casarrubea, che qualche giorno fa ha indetto un Bando pubblico per l’assegnazione gratuita dell’Archivio, dato che –a quanto pare- il Comune di Partinico non è interessato.
INTERVISTE
GIUSEPPE DI TRAPANI
Pres. Osservatorio “G. La Franca”
ANTONINO POLLARA
Esponente Oss. “G. La Franca”
GIUSEPPE CASARRUBEA
Storico
Nel corso della conferenza stampa, poi, i responsabili dell’Osservatorio per lo sviluppo e la legalità di Partinico, hanno letto il contenuto di una lettera aperta alla cittadinanza, che ha però ha come destinatario l’Avvocato Giuseppe La Franca, a cui l’Osservatorio è intestato, assassinato nel gennaio del 1997 dalla mafia. “E’ con profondo rammarico e tanta tristezza nel cuore che sentiamo il bisogno di esternarle alcune considerazioni e riflessioni”. Questo l’incipit della missiva e ancora, Partinico, ancora oggi vive una stagione di abulia e di indifferenza, dove l’ignoranza e l’arroganza fanno da padroni. I cittadini guardano inermi ed attoniti al lento degrado della loro città”. La politica –scrivono ancora gli esponenti dell’Osservatorio- tranne qualche eccezione, vive un periodo di stanchezza ed assuefazione allarmante. La cultura mafiosa –si legge nella missiva- continua a resistere nella comunità. Abbiamo la sensazione –caro Avvocato La Franca- che i valori e le idee, evidenziati dal sacrificio della sua vita, sono stati messi in secondo ordine, anzi non pensiamo male se diciamo che lei viene ucciso per la seconda volta. Non ci resta, caro Avvocato La Franca, che confidare nelle Sue preghiere nella forza dei valori e degli ideali che ha voluto trasmetterci con la Sua dignitosa resistenza di fronte all’incultura e all’arroganza mafiosa. Speriamo pure e soprattutto, ma non vorremmo illuderci, in uno scatto d’orgoglio dei partinicesi.
Grazie, infine Avvocato La Franca –concludono gli esponenti dell’Osservatorio-, perché il suo esempio, che ci è stato da sprone e di aiuto resta un forte riferimento morale in un’azione che ci appare difficile ma anche affascinante.
La lettera aperta alla cittadinanza tratta diversi temi, noi abbiamo proposto una sintesi.