CARINI. SI CHIUDE IL CASO PARENTOPOLI. TUTTI PROSCIOLTI
Sono stati prosciolti dall’accusa di aver favorito dei parenti, tramite abuso di ufficio, nell’assegnazione di posti di lavoro al Comune di Carini, perchè il fatto non costituisce reato. Si è così conclusa l’udienza preliminare sull’indagine “Parentopoli” condotta dal Pubblico Ministero Sergio Ziino nei confronti del sindaco di Carini Gaetano La Fata, dell’assessore al turismo Giuseppe Agrusa, del Consigliere Comunale Enzo Marcianò e dell’ex assessore Onofrio De Luca. Prosciolti dagli stessi capi di imputazione anche i 3 beneficiari delle sfatate attenzioni degli amministratori. Giusy Sciarrino, nipote di Marcianò, Ninfa La Fata cugina del sindaco e Maria Conigliaro, cognata di Agrusa. L’inchiesta ha fatto luce, dunque, sulle indagini avviate un paio di anni fa, dopo un esposto anonimo arrivato alla compagnia dei Carabinieri di Carini che perquisirono il municipio sequestrando una gran mole di documenti. Il pubblico ministero ha accertato che non si è trattato di assunzioni irregolari, pertanto ha prosciolto tutte le persone coinvolte nell’indagine. Non ho mai assunto o fatto assumere miei familiari al Comune di Carini. Lo ribadisce il sindaco Gaetano La Fata felice di aver chiari tutto ciò, insieme al proprio legale, in sede di udienza preliminare. Ho sempre avuto rispetto della magistratura che – prosegue il sindaco di Carini – non appena ho mostrato tutta la documentazione in mio possesso sui fatti contestati, non ha potuto far altro che prendere atto della correttezza degli atti amministrativi fin qui assunti dalla mia amministrazione e soprattutto del fatto che da quando sono Sindaco di Carini e cioè dal 16 aprile 2000 ad oggi nessuna Ninfa La Fata è stata assunta al Comune, ne ci sono stati atti di nessun tipo e/o propedeutici per tale assunzione. Tutti gli altri lavoratori precari e contrattisti di cui gli organi di stampa hanno parlato, sono transitati al Comune di Carini prima che io diventassi Sindaco, la maggior parte anche molti anni prima. La mia amministrazione ha solo provveduto alla loro stabilizzazione, prevista dalle norme di legge in materia. Adesso – prosegue il primo cittadino – resta l’ultimo nodo da sciogliere e cioè chiarire alla Magistratura la legittimità delle procedure con cui ho affidato un’incarico professionale all’Architetto Giuseppe Marcianò, candidato al Consiglio Comunale nelle ultime consultazioni amministrative. La Procura contesta a riguardo alcune presunte violazioni di legge e regolamenti statutari. Per questo capo di imputazione il sindaco Gaetano La Fata è stato rinviato a giudizio. L’udienza è stata fissata per il prossimo 22 settembre e in quella sede – dice – sono certo di poter dimostrare ai giudici, anche in questo caso, di non avere violato la legge.