MAFIA. LA POLIZIA DI STATO HA FATTO LUCE SULL’OMICIDIO DEL COMMERCIANTE DI TERRASINI GIAMPIERO TOCCO
La polizia di Stato ha fatto luce su un omicidio di mafia commesso a Torretta nove anni fa. La vittima era un commerciante di Terrasini : Giampiero Tocco, che venne sequestrato il 26 ottobre del 2000 dai sicari davanti alla figlia minorenne. Per questo delitto la procura di Palermo ha notificato in carcere a Salvatore e Sandro Lo Piccolo e al cinisense Damiano Mazzola, una ordinanza emessa su richiesta della Dda di Palermo. Il provvedimento deriva da una complessa attività investigativa condotta dalla Squadra mobile anche a riscontro delle dichiarazioni rese dai più recenti collaboratori di giustizia, che hanno permesso di ricostruire la vicenda. Giampiero Tocco, che all’epoca dei fatti aveva 38 anni, venne prelevato nella strada che portava alla sua abitazione mentre si trovava nella sua automobile e sequestrato, alla presenza della figlia, da falsi appartenenti alle forze dell’ordine. L’uomo, venne condotto in una abitazione di Torretta, dove venne interrogato sull’omicidio di Giuseppe Di Maggio, avvenuto poco tempo prima. Si trattava del figlio del boss di Cinisi Procopio Di Maggio. Tocco, era ritenuto dai mafiosi colui che tese il tranello a Peppone di Maggio. Dopo linterrogatorio” condotto personalmente dal boss Salvatore Lo Piccolo, Giampiero Tocco sarebbe stato successivamente strangolato da Sandro Lo Piccolo e portato in un terreno in contrada “Dominici” per essere sciolto nell’acido. Testimone inusuale del rapimento la figlia di Tocco, all’epoca una piccola di soli sette anni, in macchina con lui al momento del sequestro e lasciata nell’autovettura da sola. Proprio lei avrebbe ricostruito la dinamica del rapimento. La bambina aveva disegnato in una caserma dei carabinieri, la stessa sera in cui il padre fu sequestrato dai killer di mafia, la scena del rapimento. Il disegno, realizzato dalla bimba che allora aveva 7 anni, e’ stato mostrato questa mattina a giornalisti e fotocineoperatori dal questore Alessandro Marangoni, dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dal dirigente della Squadra mobile Maurizio Calvino. Nel disegno sono stati evidenziati dalla bambina alcune “immagini” che la minorenne non dimentichera’ mai piu’ ,visto che quella sera il padre fu ucciso nelle campagne di Torretta. Nel disegno la bambina ha illustrato il mafioso travestito da poliziotto, una paletta della polizia e una macchina con il lampeggiante. Il disegno e’ sempre stato conservato negli uffici del Palazzo di giustizia e soltanto grazie ai pentiti si e’ potuto comparare il racconto dei collaboratori di giustizia Pulizzi e Briguglio – che hanno parlato di travestimenti dei mafiosi che indossavano giubbini della polizia di stato, palette simili a quella in dotazione alla polizia e l’automobile usata dai killer sul cui tetto era stato collocato un lampeggiante – con l’illustrazione grafica della bambina. I collaboratori hanno dichiarato che sarebbe stato proprio Salvatore Lo Piccolo a decidere il rapimento di Giampiero Tocco, per dare una risposta immediata all’omicidio del figlio del boss di Cinisi Procopio Di Maggio, partecipando al sequestro armato di un mitra, a bordo di una autovettura guidata da Damiano Mazzola. Inoltre, pare che gli assassini, nell’attesa che il corpo si sciogliesse nell’acido, mangiarono tranquillamente, restando fino a notte inoltrata e completando l’opera bruciando le auto usate per il delitto.
“Questa operazione è il frutto di un sapiente lavoro investigativo della Squadra Mobile di Palermo e dell’importante contributo fornito dai collaboratori di giustizia” ha detto il procurtatore aggiunto Antonio Ingroia.