CARINI. SGOMINATA BANDA SPECIALIZZATA IN RAPINE
Sgominata dalla polizia una banda specializzata in rapine. I malviventi sono stati sorpresi all’interno di un’abitazione dove si erano riuniti per spartirsi il bottino di una rapina appena commessa in un istituto di credito di Carini, in provincia di Palermo. Alcuni di loro stavano lavando e stendendo alcune banconote macchiate di inchiostro rosso esploso dalla cosiddetta mazzetta ‘civetta’. In manette sono finiti Francesco Mauro, di 55 anni, sorvegliato speciale con obbligo di dimora nel comune di Carini, Benedetto Alaimo, di 36 anni, Gaetano Impallara, di 25 anni, Domenico Frangiamore, di 21 anni ed A.R., minorenne. Gli arrestati devono rispondere di rapina aggravata ai danni della banca di Credito Cooperativo Don Rizzo, in corso Italia 40, a Carini. L’arresto ha preso spunto da un’attività di indagine condotta dalla squadra mobile di Trapani, che da tempo monitorava con intercettazioni ambientali e telefoniche un gruppo di soggetti provenienti dal palermitano, dediti alla commissione di rapine ai danni di istituti di credito nella provincia. I rapinatori, non appena i poliziotti hanno fatto irruzione nell’abitazione, hanno tentato di darsi alla fuga, scavalcando il muro di cinta posteriore dell’abitazione ma senza riuscirvi. Nel corso della perquisizione del locale sono state trovate numerose banconote, anche di valuta estera, macchiate di inchiostro rosso esploso dalla cosiddetta mazzetta ‘civetta’. In particolare, diverse banconote erano state dai malviventi lavate e stese in uno stendino nel vano tentativo di fare scomparire l’inchiostro rosso. Sul posto sono stati trovati altri oggetti usati nella rapina: due paia di guanti in lattice, indumenti indossati dai rapinatori, fascette simili a quelle con cui erano state legate le mani del vicedirettore, indumenti per coprire il volto. Gli arrestati sono stati individuati anche attraverso la visione delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza della banca, in cui si vedevano quattro individui, di cui due con il volto coperto, entrare all’interno dell’istituto di credito e con la minaccia di un tagliabalsa farsi consegnare denaro contante dai dipendenti. Accertamenti sono in corso per valutare la responsabilità degli indagati in merito alla commissione di altre rapine ai danni di istituti di credito nelle province di Trapani e Palermo.