MAFIA. “TOTO’ RIINA NON E’ IL DEMONIO”… FIRMATO FRA BENIGNO, L’ESORCISTA. REPLICA SALVINO CAPUTO
Totò Riina come il demonio? No, almeno secondo quanto sostiene uno che di “diavoli” se ne intende e che conosce bene anche il “regno” del boss di Cosa Nostra. Si tratta di Fra Benigno, uno dei più conosciuti esorcisti della Sicilia, che da anni vive nel convento dei frati minori rinnovati di Corleone. Un eremo aggrappato alla rocca che sovrasta il paese. Dal suo osservatorio, il frate analizza il complesso rapporto tra religione e Cosa Nostra: “La mafia – spiega – non è frutto del diavolo, così come non lo sono i suoi boss e non lo è Salvatore Riina. La mafia è frutto di una scelta sbagliata che fa l’uomo”. L’esorcista ha affrontato lo spinoso argomento a margine di un incontro fra religiosi. Un seminario di studi svoltosi nei giorni scorsi a Bagheria. Rivolgendosi ai mafiosi, il frate francescano li ha invitati a “convertirsi”. Un appello che si richiama direttamente all’anatema lanciato da Giovanni Paolo II ai boss dalla Valle dei Templi, il 9 maggio del ’93, durante la sua visita in Sicilia. “Gesù – ha detto Fra Benigno – è stato crocifisso anche per i mafiosi. Gesù è misericordioso e può perdonarli, d’altra parte è sceso fra gli uomini per aiutare i peccatori. I mafiosi possono pentirsi. Ma non deve essere un pentimento di facciata, deve essere vero. Loro devono cercare di riparare gli errori compiuti, per esempio aiutando le famiglie delle loro vittime”. I boss, insomma, non sono il diavolo ma nemmeno l’acquasanta.”Anche un mafioso – ha spiegato il religioso – se vuole ha la possibilità di essere accolto dal Signore, ma deve prima bussare alla porta della misericordia”.
Di diverso avviso Salvino Caputo, componente della Commissione Antimafia all’ARS, che ha commentato le affermazioni di Fra Benigno sul boss di Corleone “Riina è e resta uno dei più crudeli ed efferati boss di Cosa nostra –dichiara Caputo. Ed è bene che sia questo il messaggio che deve essere comunicato in particolare tra i giovani . Sminuire la portata criminale di Toto’ Riina , asserendo che non è un diavolo , rischia di diventare un messaggio devastante”. “ Condivido l’invito rivolto a tutti i mafiosi di pentirsi – commenta Salvino Caputo – ma ci piacerebbe che potesse trattarsi di un pentimento non soltanto di carattere religioso ma di una collaborazione che consenta di scardinare ancor di più la struttura criminale della Mafia. Sono d’accordo –conclude Caputo- nel non considerare Riina un diavolo, ma certamente per quello che ha commesso poco ci manca”.