OLD BRIDGE. 16 CONDANNE E 8 ASSOLUZIONI
Si è concluso con 16 condanne e otto assoluzioni il processo, celebrato in abbreviato davanti al Gup di Palermo Rachele Monfredi, scaturito dall’operazione di polizia denominata “Old bridge”, che due anni fa ricostruì i legami criminali tra le cosche mafiose palermitane ed i clan statunitensi.
Complessivamente, a carico dei 16 condannati, che rispondevano a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione, sono state inflitte pene per 77 anni di reclusione.
Tra gli assolti ci sono il boss palermitano Antonino Rotolo, il capomafia Salvatore Di Maggio e Giuseppe Inzerillo appartenente alla storica famiglia mafiosa omonima, costretto a lasciare la Sicilia ed a rifugiarsi negli Stati Uniti in seguito alla guerra di mafia che vide contrapposti gli uomini del suo clan e i corleonesi di Riina.
Il processo è stato istruito dai pubblici ministeri Maurizio De Lucia e Roberta Buzzolani. L’inchiesta portò alla luce anche il piano di alcuni boss palermitani, come Salvatore Lo Piccolo, di consentire il rientro in Sicilia degli uomini del clan Inzerillo scappati in America.
L’elenco di assolti e condannati. Questi gli imputati assolti nell’ambito del processo “Old bridge”: Salvatore Di Maggio, Giuseppe Inzerillo, Giovanni Lo Verde, Sergio Corallo, Calogero Di Gioia, Nino Rotolo, Salvatore Sorrentino e Vincenzo Savoca.
Questi, invece, i condannati: Giovanni Adelfio (6 anni), Francesco Adelfio (4 anni e 6 mesi), Giuseppe Brunettini (6 anni e 2 mesi), Andrea Adamo (3 anni), Antonio Chiappara (7 anni e 8 mesi), Lorenzo Di Fede (6 anni e 6 mesi), Maurizio Di Fede (9 anni e 8 mesi), Nino Di Salvo (7 anni e 8 mesi), Benedetto Graviano (1 anno e 6 mesi), Tommaso Lo Presti (3 anni e 3 mesi), Cesare Lupo (1 anno e 6 mesi), Stefano Marino (7 anni e 8 mesi), Gaetano Savoca (4 anni), Giuseppe Savoca (1 anno e 6 mesi), Giovanni De Simone (8 anni e 6 mesi) e Ruggiero D’Ambra (1 anno).