CARINI. ALTRI DUE BENI CONFISCATI ALLA MAFIA ASSEGNATI AL COMUNE
l’Agenzia del Demanio di Palermo, ha proceduto alla consegna al Comune di Carini di altri due immobili confiscati alla mafia siti nel territorio del Comune.
Il verbale di consegna definitiva è stato sottoscritto da un Funzionario degli Uffici dell’Agenzia del Demanio di Palermo e dal Sindaco del Comune di Carini presso gli uffici comunali.
Trattasi di due fabbricati di cui uno ubicato nella zona Agliastrelli e precisamente in Via Verona n. 8 e l’altro nella frazione di Villagrazia di Carini in C.da Torre Muzza Via Costa Verde n. 6.
Il primo, confiscato a Lo Duca Salvatore, è un appartamento, con annesso lastrico solare (piani 2° e 3°), di circa 146 mq., il secondo, confiscato a Lucchese Andrea, è un villino di circa 273 mq., insistente su un lotto di terreno di circa 840 mq., distribuito sui due livelli con corte di pertinenza e piscina.
Entrambi i beni saranno utilizzati, ai sensi della normativa vigente in materia, per scopi istituzionali, infatti è intendimento dell’Amministrazione utilizzare i suddetti immobili quali uffici comunali.
Salgono così a dieci i beni confiscati alla mafia che il Comune di Carini ha acquisito al proprio patrimonio indisponibile in questi ultimi anni.
“Attraverso queste iniziative concrete – afferma il Sindaco La Fata – l’Amministrazione intende potenziare l’azione di lotta alla mafia per l’affermazione dei principi di legalità.
L’acquisizione e la gestione dei beni confiscati, da parte degli Enti locali, costituiscono sicuramente efficaci strumenti per “risarcire” la collettività dei danni che l’attività criminale mafiosa provoca.
I risultati ottenuti in questi anni, le diverse esperienze positive avviate, testimoniano la costante attività posta in essere da questa Amministrazione in questo delicato settore.
Grazie all’applicazione della legge 109 del 1996 la mafia restituisce il maltolto e consentente la creazione di lavoro, scuole, servizi, sicurezza e la lotta al disagio, tuttavia rimane ancora molto da fare sul fronte della crescita della cultura della legalità”.