ALCAMO. OGGI I FUNERALI DELL’UOMO RIMASTO VITTIMA DELLE ACQUE STRARIPATE DAL FIUME
Si svolgeranno oggi alle 15,30, nella Chiesa Madre di Alcamo, i funerali di Mario Melia, 60 anni, l’infermiere dell’ospedale San Vito e Santo Spirito, rimasto vittima, ieri dalle acque straripate dal fiume San Bartolomeo di Castellammare del Golfo. La celebrazione funebre sarà officiata dal Vescovo di Trapani Mons. Francesco Miccichè e dall’Arciprete Gaspare Impastato. Mario Melia, ieri mattina alle 7, si trovava nella sua casa di campagna non lontana dal fiume quando è stato travolto da acqua e fango provenienti dall’alveo riempito dalle piogge degli ultimi giorni. La vittima era un infermiere professionale. Lavorava al pronto soccorso dell’ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo. E’ stato travolto dalle acque davanti alla sua abitazione estiva. Era andato a controllare i danni provocati in campagna dalle piogge. Melia aveva chiamato un suo amico con il cellulare per essere aiutato a liberare la strada dal fango. Nella zona vi sono molte case di villeggiatura. Ad Alcamo Marina, a poca distanza dal luogo dove è deceduto l’infermiere, tre ville sono state gravemente danneggiate dalle infiltrazioni d’acqua. In quel territorio molte case sono state costruite abusivamente senza alcun piano regolatore. Melia è stato trovato nel soggiorno della sua casa di campagna, sotto due metri di fango e detriti. ”Non ha avuto alcuna possibilità di scampo – dice Francesco Salato, l’ispettore dei vigili del fuoco che ha coordinato le operazioni di soccorso: la vittima è rimasta intrappolata all’interno dell’abitazione. L’unica via di fuga era impraticabile”. I vigili del fuoco, nel pomeriggio, hanno tratto in salvo anche due anziani – Salvatore Labita e Maria Pisciotta – la coppia era rimasta, dalle 6 di ieri mattina, isolata nella loro casa. I due stanno bene. “Esprimo cordoglio ai familiari della vittima – dice il sindaco Giacomo Scala che parteciperà ai funerali di Mario Melia. E’ certo – prosegue il primo cittadino di Alcamo – che ciò che è successo non può passare inosservato e che quindi, per tutti noi amministratori del territorio, la pulizia dei fiumi e degli argini deve diventare una priorità assoluta al fine di scongiurare tragedie come quella che ha colpito la famiglia Melia”.